|
30 ottobre 2005
Amore e guerra: fine di una parentela?
Che tra amore e odio, amore e morte, ci sia un legame che li fa apparire inseparabili, è una di quelle evidenze che sono rimaste per lungo tempo invisibili.
> continua
13 ottobre 2005
Egoismo e persistenza: i saperi umani
chiamati in causa dalla vita quotidiana
Essere egoisti a sufficienza/ è la parte ardua dellamore/ avere la cieca persistenza/ di sconvolgere tutta unesistenza/ solo per scopi personali./ Che faccia di bronzo senza eguali!
La bella ingenuità di questa strofa (da Love )di Philip Larkin ha molto a che vedere con il convegno che a Cagliari ha affrontato - tra il 5 e l8 dello scorso ottobre - le ardue questioni connesse a I saperi umani e la consulenza filosofica.
> continua
13 settembre 2005
Il pasticcio del calcio italiano
e la provocazione del sindaco di Genova
Lo so, dovrei starne alla larga. Dal calcio, naturalmente. Perché è un pasticcio ormai inestricabile, perché il campionato è iniziato e i discorsi stanno a zero.
> continua
25 agosto 2005
Leggere Virginia Woolf
con gli occhi di una donna di oggi
Canto del mondo reale. Virginia Woolf. La vita nella scrittura è un saggio di Liliana Rampello su Virginia Woolf, la più grande scrittrice inglese del '900. Ma è anche qualcosa di più.
> continua
23 agosto 2005
Fare tv nel mondo arabo
Tra i reportage di Peter Arnett per Cnn della prima guerra del Golfo ai Media Free Zones (le aree franche dove fare tv satellitare in paesi pieni di diveti) cè la rivoluzione mediatica imposta dallavvento di Al Jazeera.
> continua
26 luglio 2005
Ripensando a una vecchia legge
Non è prassi abituale che un ministro racconti in prima persona le idee, le riflessioni e tutti i ripensamenti che costituiscono lelemento essenziale per la nascita di una nuova legge. Livia Turco ha deciso di farlo.
> continua
10 giugno 2005
Lo specchio della tentazione antisemita
Lodio per gli ebrei è una catastrofe. Auschwitz sta lì a testimoniare questa che, per tutti/tutte noi rappresenta una storia di famiglia (Jean-Francois Lyotard).
> continua
25 aprile 2005
Felici o disperate?
Nessuna di loro ha problemi economici, diciamo pure che si parla di donne ricche; ognuna di loro possiede una particolare bellezza, una casa di lusso in una cittadina della buona borghesia statunitense, una famiglia, o un marito, dei figli, un amante.
> continua
31 gennaio 2005
Se Charlotte Corday è un inutile temperino
Sacrificio dartista: Frauen di Anselm Kiefer
Il 26 gennaio, presso lAccademia di Francia a Roma si è inaugurata una grande esposizione dedicata ad Anselm Kiefer.
> continua
20 novembre 2004
Le democristiane
Istantanee di un percorso politico
Nellincontro dello scorso 8 novembre presso lIstituto Luigi Sturzo di Roma, erano presenti - eccome! in un pigiapigia inconsueto.
> continua
4 novembre 2004
Alice Ceresa: rarità di una "prosa micidiale"
La pubblicazione in una sorta di cofanetto de La figlia prodiga e altre storie è stata loccasione, assieme alladdetta culturale e allambasciatore svizzero da poco insediato a Roma, per riparlare del lavoro di Alice Ceresa, scrittrice dorigine ticinese scomparsa due anni fa.
> continua
11 settembre 2004
"Bellissime": un'altra storia italiana
Con Giovanna Gagliardo, ai tempi doro del femminismo, si tenne a battesimo (tra litigi e rappacificazioni, odi eterni e veloci amori) un collettivo (di donne) intorno alla libreria della Maddalena. Ognuna di noi lavorò a suo modo sulla scoperta della soggettività femminile.
> continua
29 luglio 2004
Ulisse e i tre amori di Sylvia B.
E probabile che legocentrico, arrogante, superbo, ingrato, elemosinante supergeniale autore dellUlisse, colui che ha cambiato la sorte del romanzo novecentesco, proverebbe un qualche sconcerto nel vedere che, nel centenario del Bloomsday, cè un libro che non ruota soltanto intorno a lui.
> continua
22 luglio 2004
Torture, per non rimuovere lo scandalo
Pubblichiamo l'editoriale di "Leggendaria" e un intervento della direttrice Anna Maria Crispino, aggiungendo il sommario di articoli e autrici/autori che troverete sulla rivista, e l'articolo che al tema ha dedicato Ida Dominijanni sul "manifesto" del 20 luglio.
> continua
29 maggio 2004
Sandokan, il boss come linguaggio
e la tentazione della politica
Il nome è una garanzia: Nanni Balestrini. Garanzia di scrittura. Scrittura come linguaggio. Interpretazione. Lavoro. Traduzione di realtà.
> continua
6 maggio 2004
Il futuro alle spalle
Le profezie della prevenzione differita
Preveggenti, la redazione e le autrici dellultimo numero di DWF dedicato allAlgebra della prevenzione.
> continua
4 maggio 2004
Se il generale è una cattiva ragazza
Sorridente e carina la ragazza fa capolino sulla sinistra della foto, guarda lobiettivo e alza i pollici, in segno di vittoria. Come una qualunque coetanea in giro per il mondo.
> continua
3 maggio 2004
Il "partire da sé" di Gad
(ovvero lavoro di cura e filosofia bantu)
Attento lettore di Via Dogana, il periodico della Libreria delle donne di Milano, Gad Lerner non si è lasciato sfuggire la ghiotta possibilità di trarne spunto, per operare uno scarto rispetto agli scomodi argomenti dell' attuale mainstream massmediatico
> continua
16 aprile 2004
Le parole di Olympe
e il sogno della Rivoluzione
"Parole parole parole", cantava un'indimenticabile Mina alla volta di un prolisso Alberto Lupo. Lui parlava mentre lei avrebbe voluto che passasse ai fatti.
> continua
30 marzo 2004
Liberiamo Gabor dal Grande Fratello
e costruiamo un Grande Impero Latino
Letture, visioni, profezie.
Sul sito di Repubblica trovo la storia di Gabor, il cucciolo Terranova che sta nella casa del Grande Fratello. La sua ex padrona lo rivendica.
> continua
7marzo 2004
Femminismo dei principi
A Roma le donne difendono la legge francese
Di rimbalzo dalla Francia, il dibattito sul velo o, meglio, sul suo divieto per legge nelle scuole pubbliche, è arrivato anche da noi.
> continua
21 febbraio 2004
Sul velo una laicità troppo ostentata
Ho un mucchio di esitazioni quanto al progetto francese di legge sulla laicità. Il mero divieto, penso io, è segno di impotenza. Daltronde, laicità e scelta individuale; integrazione e discriminazione; oppressione e emancipazione sono temi da trattare con cura
> continua
25 gennaio 2004
Il femminile secondo Touraine
Vi ricordate del XX secolo? La rivoluzione proletaria, i totalitarismi, le promesse democratiche, poi lidea dello sviluppo sociale legato al progresso scientifico?
> continua
7 gennaio 2004
I 50 anni nel Pci di Macaluso
Generazioni (maschili) a confronto
Una lettura intellettualmente più onesta dellesperienza di più generazioni di comunisti italiani.
> continua
30 dicembre 2003
La riduzione della politica a guerra
nel nuovo libro di Ingrao
A che punto è pervenuta la scienza delluccidere, la dottrina della guerra?
> continua
21 dicembre 2003
Il paradosso della Francia laica
Non vieta l'oppressione ma il suo simbolo
La Francia è divisa, dallinizio dellanno, intorno alla questione di una legge che vieti dindossare i simboli religiosi nelle scuole.
> continua
11 dicembre 2003
Perché Amorfu' non vada al macero
Permettetemi un ricordo personale. Correva lanno 1963, stavo preparando un film-inchiesta col regista Raffaele Andreassi, Mondo cane allitaliana
> continua
26 novembre 2003
Le brave ragazze vanno in paradiso
le cattive dappertutto (in tre film)
Uma Thurman ha gli occhi blu sgranati dalla ferocia (Kill Bill Vol.1); Jun Ichikawa non muove un muscolo del viso pallido (Cantando dietro i paraventi); Nicole Kidman è tutta un sorriso di ringraziamento verso i suoi protettori (Dogville)
> continua
12 novembre 2003
Così arrivò la fame in diretta
Addio a Pappalardo. Walter Nudo ce lha fatta, a eliminare il rivale ingombrante, il maschio alfa che gli ha fatto la guerra da quando è arrivato allIsola dei famosi.
> continua
23 ottobre 2003
Con o senza velo ma non per legge
Il velo è unoffesa alla dignità personale perché stabilisce lequazione tra donna e oppressione. Lo statuto delle donne che vige in gran parte dei paesi islamici (sistema giudiziario, tradizioni, religione e polizia religiosa, signori della guerra, signori ex tagliagole che dovrebbero assicurare la pace, fondamentalismi, applicazione della sharìa) inchioda lessere sessuato femminile a unimmagine di donna schiavizzata
> continua
8 ottobre 2003
Storie di PotOp: non solo derive militari ma anche buone ragioni sociali
E evidente che il libro di Aldo Grandi La generazione degli anni perduti. Storie di Potere Operaio", costruito attraverso testimonianze (mi pare più di sessanta) e documenti , non poteva che scontentare molti dei protagonisti di quel movimento
> continua
26 settembre 2003
Tramonto violento del tifoso
Ecco, finalmente è accaduto. La guerra tra tifoserie, lo scontro con le forze dell'ordine ha conquistato il posto cui ambisce da sempre: il campo di "gioco"
> continua
15 settembre 2003
Distruzioni. Decostruzioni. Creazioni
Mentre cera la guerra in Iraq mia madre non è stata bene, e per qualche momento ho temuto per la sua vita.
> continua
7 agosto 2003
"Vita" di Mazzucco: un secolo di storia italiana
negli archivi di Long Island
"Vita", il romanzo con cui Melania Mazzucco ha vinto questanno il premio Strega, è il quarto romanzo di questa autrice giovanissima
> continua
20 luglio 2003
Felicità, percorsi del paradosso
Dal 10 al 13 luglio scorso a Trevignano si è parlato di felicità. Lo ha fatto il gruppo di donne che ha partecipato al IV seminario residenziale organizzato dalla SIL (Società italiana delle letterate)
> continua
9 luglio 2003
Perché la figlia deve separarsi dalla madre
Con il femminismo avevamo fatto spazio, dentro di noi, a una figura materna attrattiva, ambigua, molto più complessa e misteriosa della figura che ci aveva consegnato fino a quel momento la storia. Così, per anni, abbiamo discusso di maternità reale e di maternità simbolica e, per costruirci una genealogia, siamo andate alla ricerca dei giardini delle nostre madri (come scrive Alice Walker)
> continua
4 luglio 2003
Manuela Dviri una israeliana contro la guerra
Verrebbe da dire Manuela Dviri è una donna straordinaria. Non sarebbe giusto. Non sarebbe rispettoso delle scelte, della scelta che questa cittadina israeliana ha compiuto dopo l'uccisione di suo figlio, Joni, a opera di un razzo sparato dagli hezbollah in territorio libanese.
> continua
22 giugno 2003
Il femminismo nascosto dalla meglio gioventù
Bellissimo, commovente, ma manca il movimento femminista, mi dice unamica con cui ho condiviso, appunto, il femminismo. E appena finita la prima parte di La meglio gioventù, il film per la Tv con cui Marco Tullio Giordana si è guadagnato accoglienze trionfali nella sezione del Festival di Cannes Un certaine regard
> continua
2 giugno 2003
Islam, italian style
In Islam italiano, nuovo saggio di Stefano Allievi dedicato alla presenza islamica in Italia, non si legge
> continua
24 maggio 2003
Nawal al Sa'dawi, icona del femminismo arabo
Licona del femminismo arabo ha un bel viso scuro e una capigliatura candida. Nawal al Sadawi
> continua
15 maggio 2003
Monica Incisa. Grande artista del sottotono
Achille Campanile diceva, non è detto che un umorista contemporaneo faccia ridere i posteri e viceversa.
> continua
1 maggio 2003
Sars, i falsi allarmi dell'informazione
Tra la fine dei bombardamenti in Iraq e la condanna di Cesare Previti, i nostri media si sono occupati della Sars, la polmonite atipica
> continua
|
|
|
La trilogia del seno
Tre racconti brevi di densità straordinaria di Mahasweta Devi, nata a Dacca nel 1926, tra le più grandi scrittrici indiane, tradotta in tutto il mondo; un apparato critico di Gayatri Spivak, nata a Calcutta nel 1942 e che dal 1969 vive e insegna negli Stati uniti, esponente di spicco della critica femminista postcoloniale; una presentazione di Ambra Pirri, curatrice della nuova collana Altrimondi delle edizioni Filema, «che pubblicherà storia, storie e studi femministi con lobiettivo di traversare almeno i confini disciplinari»: questo è Trilogia del seno [in originale Breast stories, storie di seno]. Le tre storie [Draupadi, Stanadayini Colei che dà il seno, Choli ke pichhe Dietro il corsetto] sono drammatiche, la scrittura è asciutta e sferzante, non solo contro una oppressione antica e nuova quella inglese e quella della globalizzazione ma verso quella stessa ipocrisia ammantata di attenzione e generosità del nostro mondo opulento [e di quel mondo di intellettuali indiani gentlemen al riparo dalle disgrazie della vita] verso i derelitti, i poveri, i perdenti. Verso le donne. Non cè mai un filo di retorica, di compiacimento e di complicità della scrittura: la Devi è una militante e unattivista, ma non cerca scorciatoie. I suoi personaggi incarnano potenze antiche della tradizione religiosa, sono donne assoggettate ma capaci di ribellarsi a costo del degrado, della pazzia, della vita. Non cercano compassione, anzi. Sono terribili proprio nellesporre se stesse, il proprio corpo, il proprio seno in un rovesciamento di ruoli e di senso che la letteratura può permettere. Il seno, che attrae, allatta, nutre i bambini nello svezzarsi e gli adulti nel fantasticare , luogo proprio e unico della maternità e della femminilità, diventa orribile cratere, vuoto riempito di stracci, piaga purulenta, arma tremenda.
Draupadi è la nomade-bandita-guerrigliera che viene catturata e data in pasto alla malvagità dei soldati: la massacrano, la deturpano, la violentano. Infine, la rivestono. Proprio nello strapparsi a morsi quella stoffa che dovrebbe nascondere lorribile verità accaduta, nellesporsi al proprio nemico è lultima sua ribellione: il suo carceriere non capisce, impazzisce al fragore della risata-ululato di Draupadi.
Jashoda è stata benedetta dalla natura ad avere tanto latte, e questa «qualità» diventa tutta la sua vita, il modo di sostenere se stessa, il proprio uomo, i propri figli: Jashoda diventa «macchina riproduttiva», fa figli continuamente per avere tanto latte al proprio seno con cui allattare tutte le generazioni di figli della famiglia patriarcale di un grande proprietario e salvare così la silhouette delle loro donne. Ma questa «fortuna» sarà la sua rovina: un cancro al seno la ucciderà, sola, abbandonata da tutti: ciò che ha dato nutrimento, che è stato sfruttato senza criterio, senza rispetto, è adesso soltanto distruzione.
Gangor è una lavoratrice nomade la cui bellezza diventa lossessione di un fotografo che la paga per «salvare» il suo magnifico seno scattando immagini a ripetizione che andranno su tutte le riviste patinate del mondo. Upin, il giovane fotografo, è armato di buone intenzioni, nello sfascio che vede intorno a sé prova a «preservare» qualcosa, non rendendosi conto che proprio così scatenerà la bramosia collettiva a possederla. Gangor finirà male, ma anche Upin, pagando la sua mancanza di responsabilità.
Queste le tre storie di donne. Gli uomini? Sensali, ladruncoli, infami, bestie, carcerieri. Sfruttatori, papponi. Quando va bene, inseguono sogni di riscatto senza rendersi conto di aggravare le cose: avrebbero potuto saperlo se lavessero voluto, così dice la Devi, la cui scrittura non conosce requie e perdono. È lo stupro di un popolo.
Lapparato critico della Spivak aiuta molto a orientarsi nei riferimenti storici, religiosi, sociali e di costume della scrittura della Devi; peraltro, la Devi scrive in bengalese, e il «confronto» con linglese è il confronto con la lingua della colonizzazione [ne ha tenuto conto la Pirri, nel suo passaggio, che non devessere stato sempre facilissimo, allitaliano]. Ma, di più, la Spivak mette in gioco se stessa fino a identificarsi in negativo nel ruolo del carceriere così lontana dalla drammaticità reale e quotidiana delle donne indiane e dalle minime resistenze delle loro vite, mette in gioco quel ruolo femminista occidentale che «vede» la ribellione solo in comportamenti occidentaleggianti simili ai propri.
Lanfranco Caminiti
|
|
> da leggere
Mahasweta Devi, "La Trilogia del Seno", Filema, € 12 |
|
|